a un terzo dei mille

Tre uomini i cui destini stanno per intrecciarsi, non solo geograficamente. Tre personaggi ben delineati, accattivanti, per nulla eroici o formidabili ma appunto concreti, credibili e dunque nostri, in tutto e per tutto. Possiamo adottarli con facilità, possiamo camminare al loro fianco e seguirli nella quotidianità. E sempre sentirli vicini, veri. Anche simpatici, proprio in virtù delle loro debolezze, delle scelte che fanno condizionati da limiti, ambiente e necessità. Come tutti noi, in fondo. Ecco perché a tratti è possibile il  transfert. Paolo Viglianisi tratteggia una trama davvero equilibrata, accattivante, piacevole entro cui fa muovere Rosario il siciliano, Luigi l’impiegato, Scaldaferro il commissario, Giulia la testimone ed una serie di comparse sempre adeguate al ruolo. Un fatto di cronaca, una fuga, un’indagine e di nuovo via, ciascuno per la sua strada, ad inseguire una vita in cui nessuno è davvero solo buono o cattivo e le categorie di giusto e sbagliato danzano beffarde a mischiare continuamente le carte. Una prova letteraria convincente, quella di Viglianisi, che ci ingolosisce per il futuro.