Elenco dei prodotti per Autore Andersen Hans Christian
Hans Christian Andersen (danese Odense, 2 aprile 1805 – Copenaghen, 4 agosto 1875) fu un grande poeta e romanziere per ogni età, ma fu anche il primo grande scrittore che si rivolse direttamente ai bambini.
Trascorre un'infanzia piuttosto travagliata nei quartieri più poveri della sua città natale, insieme al padre Hans, di professione calzolaio, e alla madre Anne Marie Andersdatter, 15 anni più anziana del marito e ad una sorellastra, Karen Marie, avuta nel 1799 dalla madre. L’intera famiglia vive in una singola stanza in condizioni di estrema miseria, nella casa dove già abitava la nonna materna che accoglie i due genitori circa nove mesi dopo la nascita di Hans Christian perché possano coabitare. A soli undici anni Andersen rimane orfano di padre, mentre la madre vedova (si risposerà in breve) comincia il mestiere di lavandaia, diventando ben presto alcolista. Hans cresce dunque lasciato pienamente a sé stesso, imparando stentatamente a leggere e a scrivere durante le scarse e brevi esperienze scolastiche, soprattutto nelle scuole di carità della città natale. Spinto da un'indole schiva e pervaso di una sensibilità accesa e morbosa, raramente frequenta i propri coetanei. Spesso si ferma ad ascoltare le storie popolari, le fiabe, le leggende che le vecchie dell'Ospizio di Odense amano raccontarsi tra loro, e ne rimane colpito e incantato.
Nel 1819, all'età di 14 anni, il ragazzo decide di lasciare Odense e di trasferirsi a Copenaghen in cerca di migliori opportunità di vita, in particolare, con la segreta ambizione di intraprendere la carriera di attore, ma fu giudicato troppo magro per calcare le scene. Si adatta quindi a fare il garzone di bottega e l'operaio in una fabbrica di sigarette. Finalmente viene notato nell'ambiente teatrale dal tenore italiano Giuseppe Siboni, cantante del Teatro Reale di Copenaghen e futuro fondatore e direttore del Conservatorio, che, trovandoselo davanti in condizioni pietose e con soli 13 talleri in tasca, accetta di fargli un'audizione. Insieme ad altri personaggi influenti, presenti alla prova canora, si adopera per far ottenere a Hans l'ammissione alla Reale scuola di canto e ballo del Teatro Reale Danese come soprano; ruolo che il ragazzo dovrà ben presto lasciare quando il timbro della sua voce cambia.
In seguito, viene ospitato in casa dal direttore del Teatro Reale stesso, che provvede a fargli impartire anche qualche lezione privata di danese, tedesco e latino. Presso di lui, il giovane, che ha modo di entrare in contatto con l'alta borghesia della capitale conosce fortuitamente il re di Danimarca Federico VI, che lo prende in simpatia e lo iscrive a proprie spese alla scuola di grammatica e latino di Slagelse, assegnandogli allo scopo un appannaggio annuale. Hans può dunque cominciare un regolare corso di studi (1822/1828).
Anche nell'ambiente scolastico quasi tutti lo giudicano svogliato e introverso, divenendo oggetto di scherno da parte degli altri allievi e il direttore, a titolo "d'incoraggiamento", ha l'abitudine di ripetergli: "sei un ragazzo stupido, non combinerai niente di buono". Si sostiene che fosse affetto da dislessia, in ragione dei numerosi errori ortografici che commetteva, ma molto più probabilmente essi erano dovuti alla frammentarietà della formazione scolastica ricevuta nell'infanzia.
Lui stesso ha descritto la propria infanzia povera e fantasiosa in un'autobiografia dal titolo La fiaba della mia vita, ma conobbe anche l'agiatezza e la fama e fu ricevuto nelle corti di tutta Europa. Vide persino erigere un monumento in cui lo si rappresentava nell'atto di raccontare fiabe ai bambini.
Inizia la sua attività di scrittore all'età di 30 anni: si reca in Italia per pubblicare la sua prima opera, "L'improvvisatore", che darà il via a una lunga carriera e a una ricchissima produzione letteraria tra romanzi, poesie, opere teatrali, biografie, autobiografie, scritti di viaggio, articoli, scritti umoristici e satirici.
Tuttavia, il nome di Hans Christian Andersen viene consegnato alla storia della letteratura mondiale soprattutto grazie alla sua produzione di fiabe, di fatto immortali: tra i titoli più noti vi sono "La principessa sul pisello", "L'Acciarino Magico" (1835), "La sirenetta" (1837), "I vestiti nuovi dell'Imperatore" (1837-1838), "Il brutto anatroccolo", "La piccola fiammiferaia", "Il soldatino di stagno" (1845), "La regina delle nevi" (1844-1846). Sono innumerevoli le fiabe, gli scritti e le raccolte prodotti da Andersen in questo campo.
Instancabile viaggiatore, ha esplorato ogni angolo del mondo che riusciva a raggiungere, viaggiando tra Asia, Europa e Africa; questa passione per la scoperta è stata proprio l'elemento che ha fatto produrre ad Andersen moltissimi appassionanti diari di viaggio.
Andersen conobbe e frequentò molte persone famose della sua epoca, come gli scrittori Dumas, padre e figlio, Victor Hugo, Charles Dickens e i fratelli Grimm, il filosofo Søren Kierkegaard, lo scultore Bertel Thorvaldsen, i musicisti Franz Liszt, Felix Mendelssohn-Bartholdy e Robert Schumann e la cantante lirica Jenny Lind.
L'opera di Andersen ha influenzato molti autori suoi contemporanei ma anche successivi: tra questi possiamo ricordare Charles Dickens, William Makepeace Thackeray e Oscar Wilde.
Il brutto anitroccolo
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